Violenza femminile: a Roma oggi task force O.N.Da OMS per promuovere limpegno delle Istituzioni nel prevenire gli abusi
Nel mondo, il 35% delle donne subisce violenza fisica o sessuale, 7 milioni solo nel nostro Paese. Incalcolabili e permanenti i riflessi sulla salute fisica e mentale delle donne. Questi i dati allarmanti di unemergenza sociale che impone urgenti risposte concrete da parte dei Governi e dei Sistemi Sanitari Nazionali.
Roma, 10 aprile 2014 Presentare le Linee Guida OMS e definire limpegno dellItalia nel favorire la ratifica della Convenzione di Istanbul negli altri Paesi europei: questi i principali obiettivi del Tavolo tecnico sulla violenza femminile, promosso dallOsservatorioNazionale sulla salute dellaDonna(O.N.Da), in collaborazione con lOrganizzazione Mondiale della Sanità, e tenutosi oggi a Roma, alla presenza di Parlamentari italiane e straniere, clinici e associazioni femminili.
La violenza contro le donne è un fenomeno in costante crescita e di drammatica attualità, una vera e propria emergenza sanitaria, in Italia come nel resto del mondo. Secondo i dati del recente rapporto OMS, oltre 1 donna su 3 nel mondo è vittima di abusi fisici e/o sessuali, spesso per mano del proprio partner, e il 30% degli atti di violenza si verificano allinterno delle mura domestiche.
Preoccupanti anche i dati che si registrano nel nostro Paese: in base alle ultime stime Istat disponibili, circa 7 milioni di italiane, nella fascia detà compresa tra i 16 e 70 anni, hanno subìto una forma di violenza, fisica o sessuale, nel corso della propria vita nel 14,3% dei casi da parte del proprio compagno ma soltanto il 7% delle donne lo ha denunciato.
Il Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa ha approvato nel 2011 la Convenzione di Istanbul contro la violenza sulle donne e la violenza domestica che, tuttavia, per entrare in vigore necessita ancora della ratifica di altri 2 Stati Membri UE.
La ratifica italiana della Convenzione di Istanbul e lapprovazione del Decreto legge contro il femminicidio, avvenute nel 2013, rappresentano importanti azioni del nostro Governo per contrastare un fenomeno che costituisce una vera e propria malattia sociale, con conseguenze negative sulla salute fisica e mentale delle vittime.
La rapida ratifica della Convenzione di Istanbul testimonia, con chiarezza inequivocabile, un cambiamento di rotta, una rinnovata percezione della necessità di agire in modo coeso, afferma il Sottosegretario al Ministero degli Esteri, Mario Giro. LItalia sostiene linserimento dei diritti delle donne come un asse portante dei nuovi obiettivi di sviluppo del Millennio post 2015 e sostiene ladozione di una risoluzione ONU su matrimoni forzati come seguito delle precedenti risoluzioni ONU che davano mandato per informativa sul tema. La condanna di tutte le forme di violenza nei confronti delle donne e delle fanciulle, in quanto violazioni del pieno godimento dei diritti umani da parte delle stesse, deve essere una certezza. Né le tradizioni o gli usi consuetudinari, né le pratiche culturali, la riservatezza o la religione, né il cosiddetto onore od un presunto trattamento disuguale giustificato dalla diversità dei ruoli possono essere invocati a giustificazione della violenza o della discriminazione. Lobiettivo finale è rendere la discriminazione e le violenze contro le donne inaccettabili, sia culturalmente che socialmente. Lavoriamo insieme per favorire la promozione dei diritti umani delle donne e luguaglianza di genere: lo dobbiamo alle donne e agli uomini, ma soprattutto a tutte le vittime, ai caduti ed anche alle sopravvissute di una violenza, ormai di portata globale.
Allo scopo di rendere applicabile la Legge contro il femminicidio nel nostro Paese, è necessario continuare a tenere alta lattenzione delle Istituzioni italiane su questo tema. Il ruolo delle Parlamentari nella lotta alla violenza sulle donne è strategico sia per i loro contatti con le realtà locali sia per la possibilità di legiferare“, afferma Francesca Merzagora, Presidente O.N.Da. Il Tavolo tecnico di oggi prosegue il percorso di sensibilizzazione sulla violenza intrapreso dallo scorso anno a fianco dellOMS. Tra gli obiettivi dellincontro, possibile grazie al sostegno a O.N.Da di Mediolanum Farmaceutici, vi è la divulgazione in Italia delle Linee Guida dellOMS, volte ad aiutare i Paesi a migliorare lapproccio del proprio sistema sanitario nellaffrontare casi di abusi, la presentazione alle Parlamentari inglesi e belga del lavoro svolto nel nostro Paese per arrivare alla ratifica della Convenzione di Istanbul e i l tentativo di far sì che lItalia diventi guida nel favorire la ratifica negli altri 2 Stati Membri dellUnione Europea, a testimonianza dellimpegno del nostro Governo nel contrastare la violenza di genere.
I dati del rapporto mondiale OMS sulla violenza femminile sono assolutamente preoccupanti e illustrano come il problema riguardi trasversalmente tutte le donne senza differenza di età, origine, stato sociale, luogo, dichiara Marleen Temmerman, Direttore del Dipartimento di Salute Riproduttiva e Ricerca dellOrganizzazione Mondiale della Sanità. I dati impongono quindi una lettura che non sia solo limitata ai confini nazionali, ma che veda i diversi soggetti della comunità internazionale impegnati sullo stesso fronte. In questa lotta verso un sistema di tolleranza zero nei confronti della violenza sulle donne, i Parlamentari possono giocare un ruolo chiave. Grazie ai poteri in tema di legislazione, accountability, promozione e definizione del bilancio, possono far sì che le politiche nazionali siano adeguate alla lotta e prevenzione di questo fenomeno. Possono anche fare in modo che i Paesi aderiscano ad impegni internazi onali, quali la Convenzione di Istanbul.